lunedì 14 aprile 2008

donne con .... le gonne

Visto che la studentessa e' come al solito in ritardo do un'occhiata alle news.  Due casi di grandi donne, del genere di cui si dice, con una bruttissima espressione maschilista, che hanno "i coglioni".  Queste due hanno invece, piu' semplicemente, cervello da vendere. Posto i links e un breve stralcio degli articoli.

http://www.corriere.it/esteri/08_aprile_14/yemen_sposa_otto_anni_si_ribella_6095375e-09e6-11dd-bdc8-00144f486ba6.shtml

 Tutta sola, avvolta in un’abaya nera, una bambina di 8 anni si è presentata il 2 aprile a un tribunale di Sana’a, la capitale dello Yemen, per chiedere il divorzio dal marito. Nojoud Muhammed Nasser ha denunciato il padre, che due mesi fa l’ha data in moglie a un uomo di 30 anni, e il marito, che l’ha picchiata e costretta ad avere rapporti sessuali. «Ogni volta che volevo giocare in cortile, mi picchiava e mi faceva andare con lui in camera da letto— ha raccontato —. Era molto duro con me e quando lo imploravo di avere pietà, mi picchiava, mi schiaffeggiava e poi mi usava. Voglio avere una vita rispettabile e divorziare».

È la prima volta che una minore chiede il divorzio in Yemen. La legge non la protegge. Moltissime bambine vengono date in spose all’età di Nojoud in Yemen (oltre il 50% secondo uno studio del 2006). La legge fissa l’età minima per il matrimonio a 15 anni, per maschi e femmine, ma non punisce chi la viola, dice l’avvocato della Corte suprema Shatha Muhammed Nasser, che ha assunto la difesa della bimba e le ha trovato un posto in un orfanotrofio. All’uscita del tribunale, col sorriso teso ma lo sguardo deciso, Nojoud ha raccontato la sua storia al giornalista Hamed Thabet, 23 anni, dello Yemen Times. «Mio padre mi ha picchiato e mi ha detto che dovevo sposare quest’uomo. Lui mi ha fatto brutte cose, io non avevo idea di cosa fosse il matrimonio. Correvo da una stanza all’altra per sfuggirgli, ma alla finemi prendeva, mi picchiava e poi continuava a fare ciò che voleva. Ho pianto così tanto, ma nessuno mi ascoltava. Ho supplicato mia madre, mio padre, mia zia di aiutarmi a divorziare. Mi hanno risposto: "Non possiamo fare niente. Se vuoi, vai in tribunale da sola". Ed è quello che ho fatto». Dice Thabet al telefono da Sana’a: «Era così dolce e così triste. È una donna sposata, che capisce tante cose e allo stesso tempo una bambina che vuole studiare e giocare».

http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/politica/elezioni-2008/montalcini/montalcini.html

 La Montalcini si è presentata a braccetto di un accompagnatore il quale, vista la lunga fila, ha chiesto alle persone in coda la cortesia di far votare prima la signora. Senza presentare credenziali, solo un gesto di educazione verso un'anziana ipovedente. La risposta poteva essere scontata e invece no.

"Faccia la fila come gli altri", ha risposto un cinquantenne. E così un'altra signora: "Non esiste, anch'io ho fretta di votare". E poi un altro e un'altra ancora: "Non vedo proprio il motivo". Allertato dagli scrutatori, a quel punto è intervenuto il presidente di seggio: "Senatrice, se vuole la facciamo passare avanti". Una gentilezza quasi scontata, che si concede normalmente alle donne in gravidanza, ai disabili, agli anziani. A quel punto però è stato il carattere della Montalcini a prendere il sopravvento: "Grazie presidente, preferisco restare in fila come gli altri. Pazienza". Una scrutatrice le ha quindi offerto una seggiola: "Almeno si sieda, prego". Ma la senatrice ha rifiutato anche quella: "No, grazie davvero. Preferisco restare in piedi".

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La studentessa e' arrivata, a piu' tardi.

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