venerdì 20 giugno 2008

Cortina fumogena

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Ecco un breve articolo dell' Economist. La traduzione e' mia,  non fustigatemi. :-)


angelina


Il premier italiano e la legge


I frutti del lavoro

Jun 19th 2008 |
ROME

Il governo prepara nuove leggi per tenere a freno la magistratura. 

Silvio Berlusconi e’ uno perseverante. Due mesi dopo aver vinto le elezioni italiane comincia a trattare con il sistema giudiziario e con quelli che per esso lavorano, con la stessa ruvidezza dell’ultima volta che fu al potere, nel 2001-2006. Durante la campagna disse che i giudici dovrebbero essere sottoposti a una verifica della salute metale. Adesso altri attacchi alla magistratura e leggi su misura per proteggere lui e i suoi affari sembrano essere ancora una volta delle priorita’. Il 17 giugno Renato Schifani, presidente del Senato legge la lettera ricevuta da Berlusconi che difende un emendamento, proposto da due senatori, che fermerebbe per un anno tutti i processi per crimini commessi prima del giugno 2002, eccetto per quelli giudicati dal governo i piu’ seri. Alcuni critici dicono che cio’ e’ incostituzionale poiche’ interferisce con il requisito della durata ragionevole dei processi e con quello dell’obbligatorieta’ dell’azione penale.Berlusconi e’ sotto processo a Milano, accusato di corruzione in atti giudiziari,insieme all’avvocato inglese che ha aiutato a creare una rete segreta di compagnie offshore per l’impero finanziario di Berlusconi. Avvicinandosi la sua conclusione, questo processo sarebbe tra quelli che si fermerebbero. L’emendamento e’ stato approvato dal Senato il 18 giugno. Nella sua lettera Berlusconi sostiene che molti casi sono stati aperti contro di lui da magistati di estrema sinistra per fini politici. Egli ha anche detto a Schifani che vuole una legge che sospenda i processi riguardanti le piu’alte cariche dello Stato. Schifani fu l’ideatore di una analoga legge nel 2003, giudicata poi incostituzionale. Le incursioni di Berlusconi nel sistema giudiziario penale colpiscono anche l’uso delle intercettazioni nelle indagini. Il 13 giugno il governo ha approvato un progetto di legge per limitare quello che i magistrati possono fare e quello che i media possono rendere pubblico. I casi per i quali le intercettazioni sarebbero bandite includono la bancarotta fraudolenta, l’ abuso di mercato e l’insider trading.  Il governo afferma che  i casi riguardanti la criminalita’ organizzata e il terrorismo non verrebbero interessati. Ma Armando Spataro,  pubblico ministero a Milano, dice che i limiti sull’uso degli strumenti di intercettazione potrebbero ostacolare le indagini sul terrorismo. E Franco Roberti,  un magistrato anti-mafia di Napoli, osserva che molte indagini sulla criminalita’organizzata  partono da crimini ordinari come estorsione, usura e contrabbando, per i quali le intercettazioni saranno proibite. Il disegno di legge imbavaglierebbe anche la magistratura e la stampa, minacciando la detenzione per i procuratori che parlano dei casi e per i giornalisti i cui articoli usano informazioni estrapolate dalle indagini. Un nuovo piano per dislocare alcune migliaia di soldati con compiti di polizia in citta’ come Bologna, Trieste e Venezia sembra essere una cortina fumogena per nascondere il vero approccio del governo al crimine: duro con certi reati, morbido con altri.Dietro la cortina fumogena Berlusconi raccoglie ancora una volta i frutti del suo lavoro.

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