Poi capita di aprire la homepage di un quotidiano, e uno legge questa lista interminabile di ... schifezze? nefandezze? vergogne? atrocita'? veramente oggi non trovo le parole, cazzo, posso solo dire, piangere, urlare che questa non e' l'Italia che intendo io, quella di cui parlerei con una punta di orgoglio. Questa e' quella parte di italianita' che ti fa voltare dall'altra parte quando per strada raggiunge il tuo orecchio una parola della tua bellissima lingua e vuoi, semplicemente, sparire.
Rimuginii, incazzature, commenti e sfoghi isterici di una emigrata volontaria in terra olandese...
mercoledì 15 ottobre 2008
L'Italia e' anche mia
Da "emigrati" (anche se nel mio caso si tratta di emigrazione di lusso: non devo dormire sotto i ponti, io, e neanche tornare a casa con la schiena rotta); da emigrati, dicevo, a volte si indugia a pensare al proprio paese con nostalgia. Di solito la nostalgia si insinua sotto forma di immagini di persone, o di paesaggi, oppure di odori, o sapori, e di tutto quelle altre cose che fanno parte della nostra memoria individuale, e persino della nostra migliore cultura collettiva. Si ha nostalgia di tutto quello di cui non ci si puo' vergognare, e che si puo' esibire orgogliosamente come possedimento proprio, perche' il fatto di avere un certo passaporto ce ne rende orgogliosamente partecipi, anche se la Gioconda non l'abbiamo dipinta noi, e sappiamo citare al massimo un paio di versi di Leopardi.
Poi capita di aprire la homepage di un quotidiano, e uno legge questa lista interminabile di ... schifezze? nefandezze? vergogne? atrocita'? veramente oggi non trovo le parole, cazzo, posso solo dire, piangere, urlare che questa non e' l'Italia che intendo io, quella di cui parlerei con una punta di orgoglio. Questa e' quella parte di italianita' che ti fa voltare dall'altra parte quando per strada raggiunge il tuo orecchio una parola della tua bellissima lingua e vuoi, semplicemente, sparire.
Poi capita di aprire la homepage di un quotidiano, e uno legge questa lista interminabile di ... schifezze? nefandezze? vergogne? atrocita'? veramente oggi non trovo le parole, cazzo, posso solo dire, piangere, urlare che questa non e' l'Italia che intendo io, quella di cui parlerei con una punta di orgoglio. Questa e' quella parte di italianita' che ti fa voltare dall'altra parte quando per strada raggiunge il tuo orecchio una parola della tua bellissima lingua e vuoi, semplicemente, sparire.
· "Io, prigioniero di Gomorra
· Il premier al massimo della fiducia
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