lunedì 5 ottobre 2009

Quel che si puo' fare

Guisito mi chiedeva in un suo commento cosa puo' fare il parlamento europeo per risolvere i nostri problemi senza che suoni come un'invasione nelle faccende di uno stato sovrano.
Posto che secondo me uno dei vantaggi di essere in Europa consiste nel fatto che certe faccende gravi smettono di essere nazionali se infrangono un equilibrio sovranazionale, e posto che personalmente sarei ben felice se ci invadessero domani, rispondo che non lo so, e' una cosa che va studiata, ma forse si puo' fare.

Qui sotto posto uno stralcio della lettera che la parlamentare olandese di cui vi parlavo nel post precendente ha scritto a proposito:

• Una possibilita’ e’ quella di dare inizio alla procedura nota come articolo 7, con la quale uno stato membro puo’ essere ammonito ed eventualmente punito per aver leso i diritti umani. E’ necessaria una maggioranza di due terzi del parlamento europeo, che non e’ facile ottenere.
• Un’altra opzione e’ quella di fare pressione sulla Commissione europea affinche’ proponga una direttiva contro la concentrazione dei media. Una commissione comprendente un apposito commissario per i diritti fondamentali in futuro non dovrebbe ignorare la situazione della stampa italiana.
• Come primo passo il Parlamento Europeo discutera’ la faccenda della liberta’ di stampa in Italia l’8 ottobre a Brussellex, e molto probabilmente votera’ una risoluzione di condanna della concentrazione dei media in Italia e delle minacce del governo ai media il 22 ottobre a Strasburgo.

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Credo che si riferisse a quest'ultima faccenda della votazione quando ci diceva che bisogna fare pressione sui membri del gruppo scialdemocratico.

Cerchero'di saperne di piu' e se sapro' qualcosa vi terro'al corrente.

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