mercoledì 12 gennaio 2011

Paziente X

Paziente xxxxxxxxxx  xxxxxxxxx


1995. La paziente, 70 anni, e'stata infermiera in un ospizio per anziani. Vedova, ha perso il marito nel conflitto della ex-Jugoslavia. Viene visitata dal neurologo, che riscontra occasionale tremore alla mano sinistra. Deficit olfattivo. Insonnia. Le condizioni generali sono buone. Terapia: xxxx per trattamento insonnia.


1996. Il neurologo riscontra aggravamento del tremore alla mano e bradichinesia. Diagnosi: morbo di Parkinson . La paziente e' del tutto autosufficiente. Terapia: xxxxx


1997. Il neurologo riscontra stato depressivo lieve. Paziente autosufficiente, uso del bastone consigliato. Terapia: xxxx


1998. Ricovero per frattura femorale sin. conseguenza di una caduta. Recupero: nella norma. Assistenza domiciliare bisettimanale.


1998. Il neurologo riscontra aggravamento dello stato depressivo. Deambulazione: la paziente e' convalescente in seguito a una frattura femorale. Uso della sedia a rotelle limitato all'ambiente esterno, bastone a casa. La paziente usufruisce di assistenza domiciliare bisettimanale ma rifiuta fermamente ricovero in ospizio/casa di cura per anziani. Terapia: xxxx


1999: Ricovero in seguito a polmonite. Terapia: xxxx. La paziente lamenta astenia severa e mialgia e chiede eutanasia. La commissione medica rifiuta. Recupero: buono, tenuto conto delle condizioni generali (morbo di Parkinson). Il ricovero in casa di cura viene consigliato, ma la paziente vi si oppone, motivando il suo fermo rifiuto con la sua esperienza di lavoro in ospizio. Assistenza domiciliare. Terapia: xxxx


1999: Il neurologo riscontra crescente difficolta' nella deambulazione. Terapia: xxxx


2000: ricovero in seguito ad infarto del miocardio. Condizioni generali: gravissime. La paziente chiede eutanasia. La commissione medica acconsente.


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A volte, non sempre, ma a volte si', dietro i freddi file dei pazienti donatori si possono leggere delle storie di vita come questa.


Certe volte penso che se un giorno dovessi trovarmi nelle condizioni della  anonima signora di cui ho letto il rapporto clinico, potrei anche io fare come lei. Comunque, eutanasia o no, quel giorno mi piacerebbe morire senza soffrire troppo e senza dare fastidio ad alcuno.


Pero', se invece mi trovassi in quelle condizioni oggi e fossi in Italia, le cose potrebbero andare un po' diversamente. Oggi, per esempio, un tribunale ha deciso che, visto che il testamento biologico non puo' ancora esistere, si puo' chiedere a un giudice di incaricare un tutore che, in caso di necessita', possa far presente la volonta' di una persona di non sottoporsi ad inutili sofferenze ed essere sedata, per annullare o abbassare al minimo il dolore; oppure la volonta' di rifiutare l'idratazione forzata, se sta per morire (come nel caso che ho raccontato in un post precedente). Ma la cosa rimane molto controversa, e la sentenza verra', probabilmente, contestata. E il governo, invece di pensare ai giovani sulla soglia del baratro, si prepara a tirar fuori l'ennesimo scempio di legge per "salvare" tutte le Eluane del mondo. Cosi' si fa un favore al vaticano, che, tutto contento, continuera' a "contestualizzare" le debolezze di certuni mentre consiglia a certi altri come votare. Elementare, no? In fondo anche il dolore, in Italia, e' merce di scambio ...


 


 

1 commento:

  1. TUTTO, in Italia è merce di scambio.
    E' per questo che è diventato un posto orrendo in cui vivere.

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