sabato 11 aprile 2015

Impressioni parigine

Un notevole pregio di Amsterdam e' che dista solo tre ore e venti minuti di treno da Parigi. Di ritorno da una mini-vacanza parigina che avevamo rimandatato molte volte, eccomi qui a mettere giu' alcune supeficiali  impressioni sui francesi, e sui parigini in particolare. A Parigi non ero mai stata prima, e me ne vergogno molto. Ho notato spesso, in contesti internazionali, che i francesi stanno antipatici un po' a tutti. Dicono siano spocchiosi, poco inclini all'ironia, e restii ad usare altre lingue per farsi capire. Io invece ho quasi sempre avuto un'impressione positiva dei colleghi francesi, e ho cercato di studiare i parigini con occhi innocenti. Beh, mi sono piaciuti abbastanza, e non solo per gli aspetti noti a tutti, tipo il buon gusto nel vestire, o l'amore per il buon cibo e l'ottimo vino, che sono sempre li' in tutta evidenza. Certo, pochi giorni in un posto di cui comunque non conosco la lingua non avrebbero potuto darmi modo di trovare eventuali lati negativi dei locals. Ma a Parigi abbiamo gironzolato da soli in lungo e in largo, usando molto la metro, e proprio la metro mi ha fatto notare altri aspetti dei parigini che io considero sicuramente dei pregi. Il paragone "estetico"con gli amsterdammers (che dopo quasi 10 anni conosco benino) pende sicuramente a favore dei primi. In metro non schiamazzano, non sporcano, non conversano ad alta voce al telefono con l'amica del cuore per mezz'ora, e non smanettano compulsivamente sullo smartphone. Non tirano su col naso rumorosamente e non si scaccolano in pubblico. Alcuni leggono libri, anche in piedi, anche se devono scendere dopo due minuti. Inoltre i parigini non ti spintonano, e spesso ti cedono gentilmente il passo chiamandoti madame, cosa alla quale francamente non ero abituata. Peraltro anche fuori, a piedi, nei bistro' o per negozi, ho avuto impressioni in generale molto positive sulla gente del posto. E i bambini? Non so se avete presente i bambini olandesi. Carini, per carita'. Ma genitori e maestri consentono ai loro pargoli proprio tutto, compresi piedi infangati sui sedili e urla al ristorante. A Parigi ho visto scolaresche tranquillissime e bimbi ben educati, che persino si scusano se accidentalmente ti urtano. Quanto alla lingua, non posso dire sia stata mai un problema, quando si ha voglia di capire e farsi capire il modo per abbattere le barriere lingustiche si trova. E dunque: viva Parigi, e viva i raffinati parigini. Torneremo sicuramente a visitarvi e a gustare le vostre infinite prelibatezze.

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