domenica 31 maggio 2009

Cara E.

Cara E.,

ho saputo da L. che a cominciare dal prossimo anno scolastico non lavorerai piu'.  Sei una brava insegnante, ma nella nostra provincia saranno tagliati moltissimi precari, e visto che tu non sei di ruolo purtroppo sarai tra quelli/e che ne pagheranno le conseguenze.  Mi dispiace, sai. Ti considero una persona perbene,  buona e professionalmente valida.

Tu sai, anche se non ne abbiamo mai parlato, che le nostre posizioni politiche divergono, e che questo non ci impedisce di avere stima l'una nei confronti dell'altra. L'amicizia e' altra cosa, ovvio. Per questo non ti spediro' mai questa lettera.

Ad un'amica la spedirei, e ci litigherei, e tenterei di convincerla che l'incantatore di serpenti che piace anche a te e' una disgrazia per il nostro paese. Con te e' diverso, non abbiamo questa confidenza, abbiamo sempre mantenuto un mutuo riserbo, e va bene cosi'.

Cara E., non posso dirti "hai visto? te l'avevo detto", perche' non te l'ho detto mai; ma adesso avrai una non piccola prova del fatto che niente e' stato per caso. Non so se cambierai idea su certe faccende, hai la testa dura. Ma ti auguro di avere la serenita' per rifletterci. 

L. ti salutera' da parte mia. Come sempre con affetto, A.

2 commenti:

  1. Forse aveva ragione Montanelli...il cainano va provato sulla propria pelle...e il sogno prima o poi finisce.

    RispondiElimina
  2. Speriamo che non ci vogliano altri 15 anni per svegliarsi.

    RispondiElimina