giovedì 14 ottobre 2010

Dedicato a loro

Premetto che oggi sono molto contenta, ho letto dei minatori cileni tirati fuori tutti, uno ad uno. Sono di quelle notizie che mettono ottimismo e voglia di fare le cose e di farle bene, perche' sai che se le fai bene prima o poi il risultato arriva. Non era per niente scontato che riuscissero a tirarli fuoi, e invece ci sono riusciti.

Non che in questi ultimi giorni o mesi non abbia letto nulla, anzi. Cronache tristi  e tristissime, e vite brutalmente spezzate perche' cosi' vanno le umane cose non sono mancate, e non e' mancato quel che ormai, senza timore di violare il copyright si puo' definire ciarpame senza pudore. Anzi, anche di quello ne abbiamo visto e letto a palate. Passa la voglia di commentare, perche' pure il commento dopo un po' diventa monotono, no?

Poi oggi dopo una giornata tutto sommato poco esaltante mi chiama la mia amica L., quella che meglio e piu' di ogni altro, uomo compreso , conosce il mio cuore. E mi racconta che e' stata a vedere la presentazione del film-documentario di Franco Fracassi "Le dame e il cavaliere", e di avere pensato a me, a tutte le nostre chiacchierate sull'argomento. La mia amica L. non e' certo una sprovveduta, anzi, la definirei una persona colta, informata, di grande spessore umano, di ampie vedute, e di ineguagliabile verve. Eppure mi raccontava di certe cose viste e sentite alla presentazione come se fossero delle assolute novita'. Cose di cui ho letto varie volte, interviste gia' sentite e pubblicate, e faccende che si possono definire gossip soltanto perche' le prove che un tempo furono oggi non esistono piu', buttate via nel nome della privacy ad personam.

E allora mi sono detta che per quanto uno si sforzi di dire e di opinare su una certa cosa ci sara' sempre qualcuno che avra' sentito o letto di quella certa cosa per la prima volta, e che forse proprio per quello vale la pena di scrivere, dire, opinare e persino gossippare.

Perche' da questo accidente di buco nero in cui molti di noi sono caduti ad occhi ben aperti e pienamente consapevoli dovremo pur venir fuori, prima o poi. Con metodo. Pero' accidenti, dobbiamo venirne fuori.

2 commenti:

  1. già, dobbiamo venirne fuori, dici.E hai ragione, eccome se hai ragione.Ma ci prendono per sfinimento, ci uccidono dentro,ci tagliano la lingua...conviene lottare, finchè si può.

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  2. E' vero che ci finiscono. E quando sento i discorsetti di mia nipote tredicenne, sapientemente ammaestrata da Striscia, mi angoscio. Non riesco a rassegnarmi all'idea che ci sia (ancora) gente, e parlo di quella adulta, che non veda l'ovvio e non si incazzi di conseguenza. Prima o poi sbatteranno il muso anche loro, certo... Ma e' una magra consolazione, visto che il disastro e'collettivo.

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