venerdì 28 gennaio 2011

quando i pidocchi hanno la tosse...

I pidocchi. Per esempio gli scribacchini al soldo del nano-xxxx flaccido (definizione della giovane consigliera regionale del partito-azienda). I pidocchi devono in qualche modo confondere le carte in tavola a benificio del loro signore e padrone, utltimamente molto, molto inguaiato. La tesi e' che TUTTO quel che avviene entro le mura domestiche e' lecito, e parlarne costituisce una indebita violazione della privacy. I pidocchi ovviamente non possono sottilizzare, e fanno finta di non sapere che un REATO rimane pur sempre un reato anche se commesso dentro le mura domestiche. Non e' che il pedofilo, e quello che ammazza la moglie a casa, possono invocare la privacy contro delle intercettazioni telefoniche o ambientali. Il pidocchio questo lo sa benissimo. Sa che il suo datore di lavoro ha commesso, verosimilmente, diversi reati, e sa pure che le presunte "violazioni della privacy" hanno riguardato non il padrone direttamente, ma solo un numeroso stuolo di paggi, paggetti e dame di corte che allietano le sue serate. Il quadro che ne viene fuori costituisce un affresco assai realistico dei grotteschi passatempi del padrone. Passatempi che verosimilmente costituiscono reato, oltre ad essere di infinito squallore. La concussione, lo sfruttamento della prostituzione, e in special modo di quella minorile sono infatti ancora reati. Il giro di "amicizie" del capo sta mostrando quando egli sia ricattabile, quanto facile sia entrare nelle sue residenze, in che tipo di servizi vengano a volte impiegate le scorte. Mostrano come un certo tipo di "disponibilita' " possa fare guadagnare ad una ragazzina in una serata quel che una madre/padre di famiglia porta a casa in 3 mesi di lavoro, quando va bene. Spiegano la stanchezza e i "sonnellini" improvvisi e inopportuni del capo. Il pidocchio tutte queste cose le sa benissimo, ma fa finta di non saperle, e continua a strepitare di privacy. Poi comincia a fare paragoni, del tutto ridicoli. Vendola al gay pride, la Boccassini che illo tempore baciava per strada un giornalista di Lotta continua, etc etc etc.  Come se essere gay o baciare qualcuno in strada fosse reato, o vergogna. Tutti uguali, nessuno senza peccato, e dunque il fatto non sussiste, derubricato a inopportuna manifestazione di tempesta ormonale. Fango gratuito, pasto economico e nutriente per i fedelissimi del capo, anime semplici, mentecatti che vedono comunisti , anzi "sinistri" ovunque, e complotti, complotti, complotti per screditare il loro unico vero amore. Del resto i pidocchi vanno dove va il capo, e' il loro mestiere.  Solo che il capo stavolta sta immerso fino al collo nel guai che si e' costruito da solo, e non certo nei ritagli di tempo.  I pidocchi continuano per ora a diffondere il verbo del capo. Ma anche i quattro fessi che leggono solo i suoi giornali cominciano a dubitare.

5 commenti:

  1. Ed ancora più deprimente (o sconvolgente che dir si voglia) è che questi appelli sono fatti alla pancia del paese.
    A quella immensa moltitudine di Italiani intrallazzoni, disonesti, con qualche scheletro nell'armadio (tipo che ne so, una raccomandazione, un favore fatto o ricevuto) che pensano: se incriminano lui lo faranno anche con me.

    Gli strateghi della comunicazione del nano sperano che affermando questo principio si guadagneranno i voti di coloro che hanno la coscienza sporca.

    In una conferenza tempo addietro uno dei giudici che componevano il pool "mani pulite" raccontò un illuminante aneddoto: la loro inchiesta filava via spedita e forte del supporto popolare, ti ricordi infatti le migliaia di persone che applaudivano i giudici davanti al tribunale di Milano gridando "forza Tonino" oppure "chi non salta è tangentista"?

    Poi moltissimi altri giudici in Italia, ispirati dai successi del Pool, capirono che il sistema delle clientele e delle tangenti si poteva scardinare, iniziarono ad indagare ed arrestare i piccoli tangentisti locali.
    Questo mutò la percezione della gente sul lavoro dei giudici; il supporto popolare svanì e con esso anche quell'onda di entusiasmo popolare che aveva fatto fuggire Craxi a colpi di monetine.

    La "gente" tolse il supporto ai giudici anti-corruzione perché iniziò a temere per sé stessa; temeva che avrebbe perso la possibilità di chiedere all'amico vigile di annullare una multa oppure ottenere una licenza edilizia per una zona vincolata, di saltare la coda per un esame clinico, un letto per un intervento in ospedale o qualsiasi altro piccolo favore che in Italia sembra essere l'unico motore per ottenere qualche cosa.

    Il nano sta esattamente facendo leva su questo ed il popolo bue dei minchiaqualunque abbocca alla grande.

    "volete voi essere intercettati nelle vostre conversazioni private?" arringava il nano qualche tempo fa.
    Di certo la privacy è importantissima ma ci si dimentica che se c'è un'intercettazione c'è anche una indagine autorizzata da un giudice sulla base di riscontri, mica così tanto per curiosità!
    E comunque io mentre parlo al telefono non ho paura di niente visto che di reati non ne compio! Evidentemente chi ne ha paura ha la coscienza sporca, parecchio!

    Scusa il post chilometrico!!!

    ---Alex

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  2. Alex ha perfettamente ragione.
    Purtroppo.
    Questo paese deve ricominciare da ZERO, dall'ABC della democrazia, della cultura, del vivere civile...

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  3. Alex, credo che tu abbia ragione, il guaio e' proprio quello: sanno parlare alla pancia del paese. Ogni tanto leggo i commenti agli articoli degli scribacchini pubblicati sul giornale di famiglia, e per la maggior parte del tempo inorridisco. I tangentisti e i furbetti vari saranno sempre dalla parte del nano. In questi gorni mi e' pero' capitato di beccare spesso i commenti critici di qualche ex-bell'addormentato, e questo mi fa pensare che qualcosa comincia a scricchiolare davvero sotto il sedere del nano.

    Anche i post "chilometrici" sno benvenuti :-)

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  4. Rape: sottoscrivo...

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