martedì 22 novembre 2011

anche le formiche



Anche le formiche, secondo il saggio,  nel loro piccolo ogni tanto si incazzano. E pure io.

Poi gli altri possono anche pensare che io sia tendente all'emotivita'.  Va bene ugualmente, io preferico dire che anche io, ogni tanto, ho il sacrosanto diritto di averne abbastanza.

Non ho grossi problemi lavorativi, ma la pazienza posso perderla anche io.

A me, quando lavoro, serve struttura. Non mi va di fare le cose tanto per farle. Se faccio un esperimento quell'esperimento deve avere una sua logica, un inizio e una fine.

Ora, la logica del "mio" progetto, ovverosia del progetto affidatomi dal mio capo (capessa), e' stata sempre alquanto variabile. Partito con un'idea non dimostrabile (la sua), il progetto ha continuato per i suoi binari (i miei). La logica del progetto ha assunto, nel tempo,  forme diverse e alquanto confuse nella mente della mia capa. 

Io alla fine ero pure riuscita a scriverci un paper che aveva una sua logica:  purtroppo non collimava tanto con la sua idea iniziale, ma funzionava. Il paper, spedito dopo un mare di correzioni mille volte posticipate e commenti (o non commenti) di coautori del tutto disinteressati, venne alla fine rigettato dai reviewers. Non per mancanza di logica o perche' non fosse ben scritto, ma perche' i nostri campioni erano pochini, e dunque sarebbe stato necessario replicare l'esperimento su un nuovo set di campioni e rifare tutto come prima.

La capa decise allora di no, non c'erano soldi, non c'erano campioni adatti, non c'era tempo (4 mesi fa) e c'erano invece altre priorita': altri papers (non miei), congressi e lezioni (suoi) e stronzate varie (sempre sue).  Mi chiese invece degli esperimenti extra.  Io eseguo. Riscrivo, taglio, aggiungo. Lei, dopo aver rimandato ulteriormente la revisione finalmente corregge. 

L'articolo sarebbe pronto per essere rispedito ad altra rivista. La settimana scorsa uno dei coautori dice che in effetti sarebbe meglio fare quel che i reviewers avevano suggerito (dunque rifare l'esperimento in toto). La mia capa approva. I soldi si potrebbero trovare. I campioni secondo lei ci sono.

Al che mi sono incazzata (lei dice che la prendo emotivamente). Lavoro a questa cosa da circa 3 anni. I primi risultati risalgono a 2 anni fa. Agli altri coautori frega un bel tubo di nulla, come (sospetto) anche a lei. Le ho detto che e' meglio ricontrollare bene se abbiamo veramente i nuovi campioni (maschi o femmine non e' esattamente lo stesso, e replicare l'esperimento vuol dire rifarlo nelle stesse condizioni), che  rifare gli esperimenti richiede un po' di tempo, non moltissimo, sono disposta a farlo: ma che poi bisognera' rifare anche l'analisi, cosa che richiede un po' di tempo in piu'. E poi bisognera' riscrivere il tutto.

Ecco, riscrivere il tutto costa tempo, molto tempo. E io le ho detto che dovra' farlo qualcun altro.

9 commenti:

  1. sto imparando a mie spese che quando un progetto nasce male, purtroppo è quasi impossibile tirarci fiori qualcosa di buono. magari con molto sforzo qualcosa di buono si riesce pure a tirare fuori, ma a quel punto chi ha immaginato il progetto all'inizio non è più d'accordo perché la sua idea era migliore.
    Sono in una situazione molto simile alla tua, un abbraccio di comprensione

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  2. Ciao Michi, grazie:-)
    Ti auguro di riuscire a risolvere per il meglio la faccenda.
    Io sono un po' stufa di aspettare che qualcuno trovi il tempo di interessarsi sul serio a quel che si puo' tirare fuori dallo studio, ho l'impressione di darmi tanta pena per qualcosa di cui non interessa niente a nessuno. Mi dispiace rinunciarci, ma questa faccenda sta diventando stressante, non riesco a pensare ad altro.

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  3. "Been there, bought the T-shirt"...
    Stai attenta che se rifai gli esperimenti e l'analisi il tuo nome resti come primo autore dell'articolo, che di queste fregature sono pieni i laboratori.
    In bocca al prof!

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  4. Non abbiamo ancora parlato di questa faccenda, anche perche' credo non abbia capito che faccio sul serio. Infatti, come al solito, ha preso tempo. E poi ci sara' presto un congresso internazionale, e oggi lavora pure a casa (figo, no?). Ma sinceramente non e' per me la cosa piu' importante. Quel che mi importa e' che se si inizia una cosa, ad un certo punto bisogna anche finirla, e io non ho assolutamente voglia di spendere altri 6-8 mesi per spulciare la letteratura e riscrivere il tutto, e portarmi pure il lavoro in vacanza. Lo faccia lei, se vuole, e si tenga pure la first authorship, se crede. Voglio proprio vedere...

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  5. Il fatto é che poi quando cerchi un lavoro quello che conta é il tuo nome sull'articolo, e soprattutto la posizione del nome. Triste ma vero...

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  6. Vero, ma io sono (ufficialmente) solo una research technician, e ho un contratto stabile, per cui, almeno che non lo voglia io, non devo cercarmi un altro lavoro :-)
    L'idea di scrivere io stessa i papers l'avevo accettata ben volentieri semplicemente perche' questo tipo di lavoro mi piace, e se posso pure usare il cervello va anche meglio. Vedremo gli sviluppi della faccenda, ma non mi aspetto nulla.

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  7. Cara Angelina, pare che le storie, in un modo o nell'altro si assomiglino tutte. Ce ne vorrebbero di tecnici che prendono il proprio lavoro cosi' seriamente e scrivono pure i papers!
    In bocca al lupo per tutto.

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  8. Lo so che al progetto tu ci tieni e che ci hai impiegato tempo e fatica, però credo che sia il momento giusto per ribadire quali sono i ruoli e che il lavoro se lo devono fare loro. E chi s'è visto s'è visto!! Basta vivacchiare alle spalle tue e farsi belli con il lavoro degli altri!

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  9. @biancaalba: grazie :-)
    ho vissuto indirettamente esperienze di amici incasinati per i paper del loro PHD, ma pensavo che non avendo scadenze da rispettare i problemi non sarebbero poi stati tanti. Invece mi accorgo che tutto viene rimandato, e soprattutto non ricevo il tipo di feedback che mi aspetterei.
    @biba: esatto. Voglio mettere le cose un po' in chiaro, chi fa cosa, quando, e con quale finalita', ed essere sicura che le decisioni vengano prese subito, invece che dopo diversi mesi.

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