lunedì 1 ottobre 2012

Luxury problem



Autunno inoltrato, freddino e scuro, ma di che mi stupisco? 

Tanto, in teoria, ho un sacco di cose da fare, e se fuori piove non importa poi tanto. 
E sono pure fortunata, visto che l’universita’ e’ in deficit (anche qui) e licenzia quelli che non hanno un contratto a tempo indeterminato. Come Francois, 10 anni di contratti. 
Mi fanno incazzare, queste cose. Gente molto valida e non sostituibile, che un bel giorno si trova senza lavoro e senza molte probabilita’ di trovarne uno nuovo. Mentre quel particolare laboratorio (una facility, dunque una cosa che serve a tutti) da oggi in poi potra’ attaccarsi al famoso tram, non avendo altri tecnici. Management, lo chiamano, accidenti a loro.

Io invece in teoria avrei tanto da fare. In teoria il mio lavoro dovrebbe essere pronto prima di Natale. In teoria, in pratica no. In pratica a volte mi tocca fare cose inutili. Cose che so gia’che non funzioneranno, ma che DEVO fare. Il capo vuole cosi’, e io lo so che non funzioneranno, e glielo dico anche, ma il capo non sente ragioni.
Il capo e’ una specie con un concetto di tempo del tutto personale. Il mio non fa eccezione. I giorni e le settimane passano. E le cose che restano da fare, e che intanto non posso fare, sono sempre li’. Quelle che sapevo che non avrebbero funzionato non hanno funzionato. E magari ho fatto molto tardi per finirle e sono arrivata a casa stanca e avvilita. Vabbe’, luxury problem, in fondo. Oggi, aspettando che il capo trovi il tempo di parlare con me, faccio l’unica cosa che posso ancora chiamare lavoro senza arrossire: pulisco il mio computer, che poveretto accumula files su files, e ogni tanto non ne puo’ piu’.

E poi cazzeggio su internet. 
Perche’ leggere che Renzi potrebbe/vorrebbe diventare premier dovrebbe rientrare nella categoria del cazzeggio. Come le Minetti che sfilano in costume da bagno per sostenere l’economia, i nani rifatti che cianciano di Germania fuori dall’euro e gli sfigati che fanno la fila di notte per comprarsi un gingillo da 800 euro. 
Il cazzeggio dovrebbe regalare una sensazione di leggerezza, ma anche quello e’ diventato deprimente.

4 commenti:

  1. Ma sei sicura di essere in Olanda? E io che pensavo che capi come il tuo esistessero solo in Italia.

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    1. Ciao Gui'. Beh, qui non si arriva agli eccessi italiani, per fortuna, ma temo che il mio capo (anzi: la mia capa)tenda ad improvvisare (per carattere). In piu', non lavorando direttamente in laboratorio non puo' rendersi conto di certe cose (male comune a molti capi in ambito scientifico). Tutto questo, condito con un buon pizzico di testardaggine, fa in modo che a volte si facciano cose del tutto superflue (oppure che non se ne facciano altre che potrebbero essere utili). Per il resto e' un buon capo ;-)

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  2. Cara Angelina, confermo i capi sono proprio cosi' ovunque....a volte con aggiunta di manie di grandezza, a volte con filosofie da strafottenza.
    Comunque se devi dedicarti al cazzeggio ti consiglio caldamente di NON leggere giornali italiani, è scientificamente provato che non aiuta a rilassarsi e puo' nuocere alla digestione e allo svolgimento delle attività quotidiane.

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    1. Beh, in effetti dovrei cercare di dedicarmi a letture meno pericolose per la gastrite e il sistema nervoso, ma non ci riesco...
      Angelina66

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